Arte e salute mentale spesso corrono su binari paralleli. Spesso si sono incontrati nella storia e spesso l’arte ha giocato un ruolo chiave mostrando il vissuto di chi ha un problema di salute mentale.
Molti infatti sono gli artisti nella storia che hanno sofferto di disturbi psichiatrici e molti pazienti hanno potuto avvalersi dell’arte, non come semplice passatempo, ma come strumento di espressione e condivisione nella difficoltà del vissuto.
Rainbow T.H. Ho, Jordan S. Potash e coll. in uno studio recente intitolato “Ridurre lo stigma della salute mentale e promuovere una cittadinanza empatica: l’approccio della Community Arts”(2016), hanno mostrato come l’arte ha contribuito a ridurre le distanze sociale tra i cittadini di Hong Kong e i pazienti psichiatrici favorendo una vicinanza empatica a questa realtà spesso ignorata e circondata da stigma e tabù.
Un’esibizione “La stagione dell’arte e la salute mentale: Comprendere e supportare” ha esposto immagini relative a tre macro-tematiche: gli ostacoli, i sintomi come barriere di personalità e crescita; la relazionalità, l’importanza della relazione e strategie per il fronteggiamento; la speranza, identità positive e ricordi. Tutti i lavori artistici sono stati poi incorniciati e affiancati dalla descrizione dell’opera. In tutte e cinque le location in cui è stata esposta la mostra i visitatori sono stati incoraggiati a lasciare una nota adesiva del proprio parere in merito al supporto e alla comprensione delle persone che vivono con la malattia mentale.
In un secondo momento i visitatori sono stati invitati a un’esibizione privata combinata a un workshop di realizzazione artistica partecipativa. Questo con l’obiettivo di stimolare una più profonda riflessione sulle persone che vivono la malattia mentale.
Al termine della ricerca è emerso che in questa città le cause maggiori dello stigma sono la cattiva informazione e i tabù culturali, che impediscono alle persone di avvicinarsi a chi soffre di malattia mentale. Al contrario, invece, il successo di una diminuzione dello stigma è dovuto alla riduzione delle distanze sociali tra individui. In particolare, è il contatto diretto con le persone che vivono una condizione di patologia psichiatrica a ridurre lo stigma. Attraverso l’arte, il progetto ha unito le persone riducendo proprio la distanza sociale.
Gli artisti e l’arte possono mostrare le storie, le condizioni e le esperienze di chi soffre e vive la discriminazione al fine di coltivare la compassione e stimolare il cambiamento sociale. Attraverso le fotografie, il teatro o le visual arts, i progetti di arte comunitaria forniscono una piattaforma per individui e gruppi utile a definire i problemi sociali e fornire opportunità di discussione, dialogo e confronto. Il progetto è stato caratterizzato da una sorta di arte terapia co-costruita insieme all’intera comunità per favorirne il suo sviluppo. Per un periodo di 18 mesi sono stati allestiti degli workshop con esibizioni artistiche di vario genere: 20 persone che vivono malattie psichiatriche hanno condiviso la loro esperienza con altri.
Questo studio ha mostrato come l’arte può portare ad un beneficio sia per chi la produce, che per chi la riceve. E l’arte è diventata un importante strumento di lavoro per promuovere cambiamenti sociali nella cittadinanza.
Bibliografia
Rainbow T.H. Ho, Jordan S. Potash, Andy H. Y. Ho, Vania F.L. Ho, Eric Y. H. Chen (2016), Reducing Mental Illness Stigma and Fostering Empathic Citizenship: Community Arts Collaborative Approach, published 09/2016, Social Work in Mental Health