Dopo i vampiri sono comparsi gli zombie sulla scena creando diverse serie di successo, ma anche film come ad esempio “Warm Bodies”, la storia di zombie che non riescono più a provare alcuna emozione. Chi sono gli zombie?
“E’ nella tua testa” cantava la compianta Dolores, emblema di un’epoca. Una generazione intera ha cantato a squarcia gola “in your head, in your head, zombie, zombie”.
Chi è questo Zombie che entra nelle teste?
Di certo c’è un intento di protesta contro la guerra e la violenza nella bella canzone dei Cranberries. Ma risentendo questa canzone e ripensandoci adesso distanza di anni, sono rimasta molto colpita da questa espressione, ovvero che nelle teste delle persone possano esserci “non-morti”.
Chi sono gli Zombie. Dal dizionario leggiamo:
1.Spirito soprannaturale che, secondo alcune credenze popolari delle Antille, sarebbe capace di restituire la vita a un cadavere; anche, il cadavere magicamente riportato a una forma di vita, totalmente passiva, nella quale sarebbe succubo della volontà del mago rianimatore.
2.In senso figurato lo zombie è la persona totalmente assente, abulica, apatica
Che nelle “teste”, ovvero nella nostra mente psichica (intesa come l’insieme di idee, convinzioni, vissuti emotivi, esperienze, miti, ecc.) possano esserci cose né vive, né morte? Né vive perché non agiscono la loro volontà, ma nemmeno morte.
Cose fantasma che non esistono, ma che hanno la capacità di spaventarci e incuterci timore. Cosa sono queste cose? Penso a persone, a esperienze relazionali che ci hanno particolarmente turbati e scossi, ma che sono stati così importanti da non poterle lasciare andare. Così sopravvivono come “voci interiori” disseminate nel nostro mondo interno, ma non hanno una funzione guida, sono non-morti: traumi, errori, capacità inespresse, esperienze passate che agiscono in noi e di noi si “nutrono” con il timore e la paura.
Si dice che ognuno di noi ha i suoi fantasmi. Vero. Forse dovremmo iniziare a pensare anche all’idea di zombie che infestano le nostre menti. Chissà, forse non è un caso che l’idea di zombies – esseri parassiti, assenti, privi di volontà-, l’invasione degli stessi e la voglia di annientarli per proteggersi dalla loro minaccia abbiano riscosso così tanto successo di pubblico. Ma al contrario dei fantasmi, gli zombie potrebbero riscoprire la vita, così come ci racconta il film tratto dall’omonimo libro “Warm Bodies“. Qui il libro.
Alla luce di ciò, ora come ora, le parole di Dolores O’Riordan risuonano con un altro senso.
“But you see, it’s not me
It’s not my family
In your head, in your head, they are fighting”
Immagine tratta dal film “Warm bodies”